Antonio Burattini

Antonio Burattini noto anche come Angelo, noto anche con lo pseudonimo di Buriko (... – 3 giugno 1969), è stato un fumettista italiano che, insieme a Giove Toppi e Gaetano Vitelli, è stato uno dei primi a realizzare storie a fumetti di Topolino in Italia.[1][2][3][4]

Biografia

Lavora principalmente per l'editore Mario Nerbini per il quale collabora dagli anni dieci agli anni quaranta al periodico di satira Il 420, con lo pseudonimo di Buriko. Realizzerà anche storie a fumetti con il personaggio di Topolino pubblicati dal primo numero dell'omonimo settimanale esordito nel 1932 e sul quale pubblicherà anche un proprio personaggio, Pisellino, che continuerà poi sul settimanale Pinocchio dal 1938 e poi su una propria testata, Pisellino, nel 1939.[1][2][5][6][7][8][9][10]

Note

  1. ^ a b FFF - BURIKO (Antonio Burattini), su lfb.it. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  2. ^ a b I PRIMI NUMERI DI TOPOLINO DEGLI ANNI TRENTA - GIORNALE POP -, su - GIORNALE POP -, 7 febbraio 2019. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  3. ^ Letture, Letture., 1999. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  4. ^ Pier Luigi Gaspa, Approfondimenti - I Padri Fondatori del fumetto Disney italiano secondo Pier Luigi Gaspa, su Lo Spazio Bianco, 21 maggio 2013. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  5. ^ Pisellino, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  6. ^ Pisellino 2, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  7. ^ 31 dicembre 1932: esce il primo numero di “Topolino” presso la Casa editrice Nerbini « Storia di Firenze, su storiadifirenze.org. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  8. ^ Topolino è nato a Napoli? La bufala di Michele Sòrece, su Fumettologica, 7 settembre 2015. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  9. ^ TOPOLINO Giornale, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 ottobre 2019.
  10. ^ PONTECORBOLI EDITORE, Fumetti e dintorni, su pontecorboli.com. URL consultato il 24 ottobre 2019.

Collegamenti esterni

  • Antonio Burattini, su Fondazione Franco Fossati. Modifica su Wikidata
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