Cristoforo di Messisbugo

Nessuna nota a piè di pagina
Questa voce o sezione sull'argomento biografie è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali.

Cristoforo di Messisbugo, o Messi Sbugo, (... – Ferrara, 10 novembre 1548) è stato un cuoco italiano.

Biografia

Lapide di Cristoforo di Messisbugo presso il monastero di Sant'Antonio in Polesine

Non si hanno molte notizie sulla vita di Cristoforo di Messisbugo (la forma unita del cognome è usata solo nella riedizione del suo trattato del 1561). Il padre, Antonio, servì i duchi di Ferrara nel 1491 e 1493. Cristoforo nel 1519 era sottosospenditore ducale e seguì Alfonso I d'Este in importanti missioni politiche e diplomatiche. Con Ercole II d'Este divenne Provveditore, mantenendo l'incarico sino alla morte. Fu nominato conte palatino dall'imperatore Carlo V il 10 gennaio 1533, e prese in moglie la nobile ferrarese Agnese di Giovanni Giocoli.[1] Fu spesso chiamato alla corte dei Gonzaga di Mantova, quale consulente della duchessa Isabella d'Este.

Morì il 10 novembre 1548 e le sue spoglie furono sepolte a Ferrara, nella chiesa di Sant'Antonio in Polesine.

Opere

Scrisse un importante libro di ricette, che sarà pubblicato postumo nel 1549, Banchetti composizione di vivande e apparecchio generale, in cui sono elencati tutti gli elementi necessari per approntare un banchetto principesco, dall'arredamento agli utensili da cucina, e contenente numerose ricette, meticolosamente dettagliate. Il libro rimane una pietra miliare nella storia della gastronomia europea del Rinascimento, che accoglie tradizioni e gusti italiani ma anche europei e extraeuropei, come la ricetta della Torta Hebraica.

Interno di una cucina italiana, dal libro di cucina di Cristoforo da Messisbugo: Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale, 1549

Il trattato verrà ripubblicato con lievi varianti in numerose edizioni con il titolo Libro novo nel qual si insegna a far d'ogni sorte di vivanda, dove si trova la prima citazione conosciuta della preparazione del caviale di storione ferrarese "caviaro per mangiare, fresco, o per salvare".

Gli storioni selvaggi allora abbondavano nel Po e lo si può dedurre dalle quantità di storione e caviale che Messisbugo descrive di avere usato nei diversi banchetti, esempio il "Desinare che fece il Conte Federico Quaglia allo Illustrissimo Duca di Chartres etc:"

  • Cristoforo da Messisbugo, Banchetti composizioni di vivande e apparecchio generale, a cura di Fernando Bandini, Venezia, Neri Pozza, 1960 [1549], SBN IT\ICCU\SBL\0572690.
  • Cristoforo da Messisbugo, Libro nouo nel qual s'insegna, il modo d'ordinar banchetti ... Et a far d'ogni sorte di viuande ... Aggiontoui di nuouo, il modo di saper tagliare ogni sorte di carne ... opera ... composta per Christoforo di Messisbugo ... et hora di nuouo coretta, et ristampata, In Venetia, al segno della Regina, 1578, SBN IT\ICCU\CERE\052189.

Note

  1. ^ Cristoforo Messi Sbugo ed il suo multiforme talento.

Collegamenti esterni

  • Orlando nella pianura di Ilio., su teatrionline.com.
  • Il 9 marzo all’Archivio di Stato di Modena un incontro su una delle figure più misteriose e controverse della corte estense, Renata di Francia, su carpi2000.it. URL consultato il 18 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  • L'omaggio allo chef Messisbugo, su ricerca.gelocal.it, la Nuova Ferrara, 26 febbraio 2006. URL consultato il 25 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2019).
Controllo di autoritàVIAF (EN) 67584050 · ISNI (EN) 0000 0000 6300 7067 · CERL cnp01025800 · LCCN (EN) n85221611 · GND (DE) 130899380 · BNF (FR) cb106324890 (data) · WorldCat Identities (EN) lccn-n85221611
  Portale Biografie
  Portale Cucina