Giuseppina Bollani

Giuseppina Bollani (Milano, 1898 – Roma, 14 gennaio 1961) fu la moglie di Giuseppe Saragat prima che egli diventasse Presidente della Repubblica Italiana.

Biografia

La Colonia marina Giuseppina Saragat a Grosseto

Nacque a Milano nel 1898.[1] Di umili origini, si guadagnava da vivere facendo la sarta.[2]

Giuseppina Bollani sposò Giuseppe Saragat con rito civile il 7 gennaio 1926[1][3] e dalla loro unione nacquero due figli: Giovanni (1926-2007) ed Ernestina Saragat (1928). Nello stesso anno, raggiunse suo marito in Austria, dove egli aveva espatriato nel 1926[4] e con lui vivrà in esilio per diciannove anni anche in Svizzera e Francia.[5]

La loro relazione durò trentacinque anni[2] fino al 1961 quando Giuseppina, nonostante le cure di Luigi Condorelli, il più famoso cardiologo del tempo, morì per una crisi cardiaca.[5] Il decesso avvenne quattro anni prima che Giuseppe diventasse il quinto Presidente della Repubblica. Venne sepolta nel Cimitero del Verano di Roma.[6] Per alcuni mesi Saragat rimase profondamente sconvolto e circolò la voce, da lui stesso smentita, secondo la quale si sarebbe convertito al cattolicesimo.[5]

A lei sono state dedicate la colonia costruita negli anni cinquanta a Grosseto, in Toscana e la fondazione di Roma inaugurata negli anni sessanta.[7]

Note

  1. ^ a b SARAGAT, Giuseppe, su treccani.it. URL consultato il 4 aprile 2024.
  2. ^ a b Alberto Orioli, Dodici presidenti, IlSole24Ore Publishing and Digital, 2021.
  3. ^ Ugo Indrio, Saragat e il socialismo italiano dal 1922 al 1946, Marsilio, 1984.
  4. ^ Tito Lucrezio Rizzo, Parla il Capo dello Stato sessanta anni di vita repubblicana attraverso il Quirinale 1946-2006, Gangemi Editore, 2012, p. 104.
  5. ^ a b c Bruno Vespa, L'amore e il potere, Mondadori, 2010.
  6. ^ (EN) Giuseppina Bollani Saragat, su it.findagrave.com. URL consultato il 4 aprile 2024.
  7. ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 19 luglio 1961, n. 730, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 4 aprile 2024.

Bibliografia

  • Bruno Vespa, Donne di cuori, Mondadori, 2010, p. 541.
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