Gukurahundi

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L'espressione Gukurahundi designa la repressione militare attuata dalla Zimbabwe National Army in un periodo compreso tra il 1980 ed il 1988 nella regione del Matabeleland.

Storia

Si ritiene che l'operazione, organizzata con l'intento di tacitare gli oppositori di Robert Mugabe e dello ZANU-PF, abbia causato tra i 10.000 ai 30.000 morti, in stragrande maggioranza civili e non oppositori politici. Il massacro, che ha interessato prevalentemente civili di etnia Ndebele, è stato definito da diversi studiosi un genocidio[1], con conseguenti richieste di accertamento delle responsabilità[2].

Note

  1. ^ Ndlovu-Gatsheni, S. (2012). Rethinking "Chimurenga" and "Gukurahundi" in Zimbabwe: A Critique of Partisan National History. African Studies Review, 55(3), 1-26.
  2. ^ Killander, M., & Nyathi, M. (2015). Accountability for the Gukurahundi atrocities in Zimbabwe thirty years on: Prospects and challenges. The Comparative and International Law Journal of Southern Africa, 48(3), 463-487.

Bibliografia

  • (EN) Dumisani Ngwenya, "Healing the Wounds of Gukurahundi in Zimbabwe: A Participatory Action Research Project", Springer, 2017
  • (EN) Blessing-Miles Tendi, "Making History in Mugabe's Zimbabwe: Politics, Intellectuals and the Media", Peter Lang, 2010
  • (EN) L. E. Andor; Jacqueline Kalley; Elna Schoeman, "Southern African Political History: A Chronology of Key Political Events from Independence to Mid-1997", Greenwood Press, 1999
  • (EN) Adam Jones, "Genocide: A Comprehensive Introduction", Routledge, 2017
  • (EN) Scott Straus, "Making and Unmaking Nations: War, Leadership, and Genocide in Modern Africa", Cornell University Press, 2015
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