Horti Epaphroditiani

Horti Epaphroditiani
Roma antica e i suoi horti (inclusi gli horti Epaphroditiani)
Civiltàromana
Utilizzogiardino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Mappa di localizzazione
Map
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Gli Horti Epaphroditiani erano dei giardini situati a Roma sul colle Esquilino, nella zona di Porta Maggiore.

Storia

I giardini erano situati nella Regio V augustea (Esquiliae) e prendevano il nome dal proprietario Epafrodito[1], potente liberto di Nerone che, secondo Svetonio, fu ucciso dall'imperatore Domiziano per impossessarsi dei suoi beni[2].

Frontino li localizza nella zona in cui l'acquedotto Anio novus si riversava nel condotto dell'aqua Tepula, dietro di Horti Pallantiani con cui essi confinavano[3].

Secondo un'altra interpretazione[4] gli Horti Epaphroditiani sarebbero da posizionare in un'area esterna a Porta Maggiore.

Note

  1. ^ PIR E 69.
  2. ^ Svetonio, De vita caesarum I, 11.
  3. ^ Frontino, De aquis urbis Romae 20, 68.
  4. ^ Richardson 1992.

Bibliografia

  • Rodolfo Lanciani, Delle scoperte principali avvenute nella prima zona del nuovo quartiere esquilino [collegamento interrotto], in Bullettino della Commissione archeologica comunale di Roma, vol. 2, n. 1, gen-mar 1874, pp. pp. 53 ss.
  • Giovanni Mancini (1913). Roma. Nuove scoperte nella città e nel suburbio. Notizie degli Scavi di Antichità: pp. 466 ss.
  • Samuel Ball Platner e Thomas Ashby, s.v. Horti Epaphroditiani in A Topographical Dictionary of Ancient Rome (in inglese), London, Oxford University Press, 1929, pp. 267, 606.
  • (FR) Pierre Grimal, Les Horti Tauriani. Étude topographique sur la Région de la Porte Majeure, in Mélanges d'archéologie et d'histoire, vol. 53, n. 1, 1936, pp. pp. 250-286: 264.
  • Lawrence Richardson, Jr., s.v. Horti Epaphroditiani in A New Topographical Dictionary of Ancient Rome (in inglese), Baltimore, JHU Press, 1992. p. 198. ISBN 08-0184-300-6
  • Danila Mancioli, s.v. Horti Epaphroditiani in Eva Margareta Steinby (a cura di), Lexicon Topographicum Urbis Romae III, Roma, Quasar, 1996, p. 60. ISBN 88-7097-049-3
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