Lavoro in quota

Lavoro in quota per l'installazione di pannelli solari su un tetto in Giappone.

Con lavoro in quota, secondo la definizione utilizzata dall'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), si indicano attività lavorative che presentano un possibile rischio di caduta da un'altezza tale da potere provocare lesioni personali.[1]

Esempi

Esempi di lavori in quota sono lavori su:

  • tetti
  • scale (mobili o fisse)
  • trabattelli
  • ponteggi
  • piattaforme di lavoro aeree (PLE)
  • pali
  • tralicci
  • ripetitori
  • pale eoliche
  • colonne di distillazione, ciminiere, sili e altre apparecchiature chimiche che si sviluppano in verticale
  • superfici fragili attraverso le quali è presente il rischio di caduta[2]
  • lavori in presenza di aperture o buche nel terreno con il rischio di caderci dentro.[2]
  • Lavoratori in quota su un ponteggio durante la costruzione del Royal Edinburgh Hospital, in Scozia.
    Lavoratori in quota su un ponteggio durante la costruzione del Royal Edinburgh Hospital, in Scozia.
  • Lavoro in quota su una piattaforma di lavoro aerea durante la pulizia della facciata di un edificio all'Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale, a Mosca.
    Lavoro in quota su una piattaforma di lavoro aerea durante la pulizia della facciata di un edificio all'Esposizione delle conquiste dell'economia nazionale, a Mosca.
  • Lavoro in quota su un traliccio per operazioni di manutenzione, a Saint John, Canada.
    Lavoro in quota su un traliccio per operazioni di manutenzione, a Saint John, Canada.
  • Lavoro in quota per la costruzione di una turbina eolica
    Lavoro in quota per la costruzione di una turbina eolica
  • Lavoro in quota per la manutenzione di una ciminiera a Clarks Village, Inghilterra.
    Lavoro in quota per la manutenzione di una ciminiera a Clarks Village, Inghilterra.
  • Giardiniere al lavoro su una scala (Cimitero di Tulcán, Ecuador)
    Giardiniere al lavoro su una scala (Cimitero di Tulcán, Ecuador)

Rischi

Lavoratore in quota su un ponteggio con elevato rischio di caduta per mancanza di protezioni e dispositivi anticaduta.

Il lavoro in quota, per il rischio di caduta ad esso associato, risulta essere la principale causa di morti e lesioni gravi sul lavoro.[1] Tra le cause più comuni di caduta dall'alto rientrano le cadute dalle scale e le cadute attraverso tetti non sufficientemente resistenti.[2]

Altri possibili rischi che potrebbero essere comunemente presenti nel lavoro in quota sono:[3]

  • caduta di oggetti dall'alto (ad esempio strumenti di lavoro o materiale da costruzione)
  • rischio di collasso o ribaltamento della piattaforma di lavoro
  • contatto con linee elettriche aeree.

Secondo uno studio forense del 1996, la probabilità di morte associata ad una caduta dall'alto aumenta con l'altezza, andando dal 0% (probabilità di lesioni personali più o meno gravi, ma probabilità di morte nulla) per cadute da un'altezza uguale o minore di 1,2 metri fino al 100% (morte certa) per cadute da un'altezza maggiore di 19,2 metri.[4][5] Secondo un altro studio del 2009, nel caso di caduta da un'altezza uguale o minore di 2 metri la probabilità di morte è pari allo 0,1%, mentre la probabilità di lesioni gravi è pari al 40% circa.[6][5]

Misure di sicurezza

Lavoratore in quota assicurato con una linea vita.

Le possibili misure di sicurezza per lo svolgimento del lavoro in quota variano a seconda del tipo di lavoro svolto e dei rischi associati. In generale tali misure di sicurezza includono:[1]

  • ove possibile, eliminare il rischio evitando il lavoro in quota
  • misure di tipo organizzativo, tra cui un'attenta pianificazione e supervisione del lavoro, assegnazione dell'incarico a lavoratori con adeguata competenza ed esperienza, scelta di attrezzature adeguate per il lavoro da svolgere
  • misure di tipo progettuale, tra cui utilizzo di dispositivi di protezione collettiva (come: fermapiedi, parapetti, reti di sicurezza,[3] ecc.)
  • dispositivi di protezione individuale, come dispositivi anticaduta, di trattenuta o di posizionamento.

Normativa

A seconda della specifica normativa nazionale, l'altezza oltre la quale si parla di "lavoro in quota" (ovvero oltre la quale l'adozione di opportune misure di sicurezza contro il rischio di caduta è obbligatorio per legge) può essere definita in maniera più o meno precisa.[3] Ad esempio la normativa italiana, attraverso il D.lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro) fissa tale altezza a 2 metri rispetto ad un piano stabile.[7]

In Gran Bretagna, il lavoro in quota è regolamentato dal Work at Height Regulations 2005 (WAHR),[2] in vigore dal 6 aprile 2005,[8] che nella definizione di lavoro in quota include invece il lavoro in qualsiasi luogo, compreso un luogo al livello del suolo o al di sotto di esso.[8]

Note

  1. ^ a b c (EN) International Labour Organization (ILO) - Working at height
  2. ^ a b c d (EN) Health and Safety Executive - Working at height, A brief guide
  3. ^ a b c (EN) Health & Safety International - Working at Height Hazards and Control Measures
  4. ^ (EN) Risser, D., Bönsch A., Schneider B., Bauer G., ‘Risk of dying after a free fall from height’ Forensic Science International, Vol. 78, 1996 pp. 187-191
  5. ^ a b (EN) OSH Wiki - Working at height
  6. ^ HSE – Health and Safety Executive (ed.), ‘Injury analysis – data tables’, Health and Safety Executive, United Kingdom, 2009.
  7. ^ Normattiva - DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81, Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
  8. ^ a b (EN) legislation.gov.uk - The Work at Height Regulations 2005

Voci correlate

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