Lingua nabatea

Nabateo †
Parlato inGiordania meridionale, Siria meridionale, Penisola araba nord-occidentale
PeriodoII sec. a.C. - IV sec. d.C.
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
ScritturaAlfabeto nabateo
TipoLingue flessive
Tassonomia
FilogenesiLingue afro-asiatiche
 Lingue semitiche
  occidentali
   Gruppo aramaico
    Lingua aramaica
     Aramaico medio
      occidentale
Manuale

La lingua nabatea è stata una lingua semitica e fu impiegata dal popolo dei Nabatei.

Storia

Iscrizioni in nabateo a Petra

Il linguaggio delle iscrizioni epigrafiche nabatee, attestato fin dal II secolo a.C., mostra uno sviluppo locale della lingua aramaica, che aveva esaurito la sua importanza di lingua sovra-regionale dopo il collasso dell'Impero persiano achemenide (330 a.C.) che la impiegava come lingua amministrativa e di comunicazione, riservando alla lingua persiana vera e propria funzioni cerimoniali e religiose. L'alfabeto nabateo costituisce un'evoluzione dell'alfabeto aramaico.

L'uso di questo dialetto aramaico fu sempre più contrastato dal dialetto arabo settentrionale, impiegato dalle popolazioni circostanti e sempre più come seconda lingua da quelle locali. Dal IV secolo d.C., l'influenza dell'arabo parlato divenne massiccia a tal punto che si può dire che la lingua nabatea lentamente fu assorbita dalla lingua araba. L'alfabeto arabo è stato generalmente considerato come una variante corsiva dell'alfabeto nabateo nel IV secolo[1][2]. Di recente alcuni studiosi hanno contestato questa diffusa teoria[3].

Note

  1. ^ Birnbaum, Op. cit.
  2. ^ Cantineau, Op. cit.
  3. ^ Sergio Noja Noseda, L'origine della scrittura araba da quella dei nabatei: un'ipotesi da smontare, in P.G. Borbone, A. Mengozzi e M. Tosco (a cura di), Loquentes linguis. Studi linguistici e orientali in onore di Fabrizio Pennacchietti, Wiesbaden, Otto Harrassowitz Verlag, 2006, pp. 535-553.

Bibliografia

Frammento basaltico di un'iscrizione votiva in nabateo per il dio Qasiu (I sec. d.C.), regione meridionale siriana del Hauran
  • (DE) Ursula Hackl, Hanna Jenni e Christoph Schneider, Quellen zur Geschichte der Nabatäer: Textsammlung mit Übersetzung und Kommentar, Novum testamentum et orbis antiquus. Studien zur Umwelt des Neuen Testaments 51, Friburgo, Universitäts Verlag, 2003, ISBN 3-7278-1410-1.
  • (EN) Avraham Negev, Personal Names in the Nabatean Realm, in Qedem 32, Gerusalemme, Institute of Archaeology. The Hebrew University of Jerusalem, 1991.
  • (DE) Fawwaz al-Khraysheh, Die Personnamen in den nabatäischen Inschriften des Corpus Inscriptionum Semiticarum, Marburg, 1986.
  • (FR) Jean Cantineau, Le Nabatéen, 2ª ed., Parigi, Leroux, 1930-1932.
    • Ristampa: (FR) Jean Cantineau, Le Nabatéen, Osnabrück, Zeller, 1978, ISBN 3-535-01561-8.
  • (EN) Solomon A. Birnbaum, The Negeb Script, in Vetus Testamentum, 6, 1956, pp. 337-371, ISSN 0042-4935 (WC · ACNP).


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Collegamenti esterni

  • (DE) Julius Euting, Nabatäische Inschriften aus Arabien (PDF), I ed., Berlino, Georg Reimer, 1885. URL consultato il 21 gennaio 2011.
  • (EN) M. O' Connor, The Arabic Loanwords in Nabatean Aramaic [collegamento interrotto], in Journal of Near Eastern Studies. 45.3, 1986, pp. 213-229,, ISSN 0022-2968 (WC · ACNP), JSTOR 544859.
  • (EN) Franz Rosenthal, Aramaic studies During the Past Thirthy Years, in Journal of Near Eastern Studies. Band 37, Nr. 2, Chicago, The University of Chicago Press, aprile 1978, p. 84, JSTOR 545134.
  • (EN) Aramaic, in Encyclopædia Iranica.
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