Quod idola dii non sint

Abbozzo
Questa voce sull'argomento opere letterarie religiose è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia.
Quod idola dii non sint
AutoreTascio Cecilio Cipriano
1ª ed. originale359 circa
Editio princeps1471, Sweynheym e Pannartz, Roma
GenereApologia
Lingua originalelatino
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Quod idola dii non sint è una polemica contro il politeismo, in cui l'autore passa in rassegna le opere degli apologisti, soprattutto di Tertulliano e Minucio Felice, seguendo la dottrina di Evemero riguardo all'origine degli dei.

Attribuita a Tascio Cecilio Cipriano, l'opera non è elencata nelle liste antiche[1] ma era conosciuta sia da Sofronio Eusebio Girolamo che da Agostino d'Ippona; tuttavia diversi studiosi lo classificano come uno scritto pseudociprianeo.

Note

  1. ^ Enumerazione retorica di Ponzio, 7 e un catalogo del 359.
  Portale Cristianesimo
  Portale Letteratura
  Portale Lingua latina