Rectina

 
La rilevanza enciclopedica di questa voce o sezione sull'argomento storia è stata messa in dubbio.
Motivo: Nobildonna romana conosciuta solo perché, secondo un testo di Plinio il Giovane, chiese aiuto a Plinio il Vecchio durante l'eruzione del Vesuvio.

Rectina (... – ...; fl. I secolo) è stata una nobildonna romana, grande amica di Plinio il Vecchio.

Biografia

Durante l'eruzione del Vesuvio del 79, Rectina inviò un messaggio d'aiuto a Plinio, il quale tentò di andare in suo aiuto, salpando con galee e una liburna[1]. Plinio stesso morì dopo essere sbarcato più in basso lungo la costa.[1] In realtà la Rectina citata nelle lettere di Plinio il Giovane fa riferimento al sobborgo di Ercolano da dove i classiarii fecero partire la richiesta d'aiuto a Plinio il Vecchio per essere soccorsi.[2]

Plinio il Giovane riporta che Rectina era sposata con un uomo di nome Basso, Cesio, o Tascio, probabilmente Cesio Basso o Sesto Lucilio Basso[3][4]. Un'iscrizione su un'ara, collocata nel 1854 vicino all'Abbazia di Casalpiano (Morrone del Sannio), riporta una dedica di ex voto ai Lari da parte del liberto Eutico per il ritorno di Rectina[5]:

(LA)

«C[aius] SALVIUS
EUTICHUS LAR[ibus] CAS[anicis]
OB REDIT[um]
RECTINAE N[ostrae]
V[otum] S[olvit]»

(IT)

«Caio Salvio Eutico,
ai Lari domestici,
per il ritorno
della nostra Rectina,
sciolse questo voto»

(Iscrizione sull'ara.)

Note

  1. ^ a b Plinio il Giovane, Letters LXV. To Tacitus
  2. ^ Giuseppe Maria Mecatti, Osservazioni che si son fatte nel Vesuvio, 1754. URL consultato il 26 ottobre 2023.
  3. ^ Flavio Russo e Ferruccio Russo, 79 d.C. Rotta su Pompei, su difesa.it, 2014, p. 153.
  4. ^ Alberto Angela, 2014.
  5. ^ I Romani, su morronedelsannio.com.

Bibliografia

Fonti antiche

Fonti moderne

  • Alberto Angela, I tre giorni di Pompei: 23-25 ottobre 79 d. C. Ora per ora, la più grande tragedia dell'antichità, Rizzoli, 2014.
  Portale Antica Roma
  Portale Biografie