Roy Bish
Roy Bish | |||||||||||||||||||
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Dati biografici | |||||||||||||||||||
Paese | ![]() | ||||||||||||||||||
Rugby a 15 ![]() | |||||||||||||||||||
Union | ![]() | ||||||||||||||||||
Ruolo | Tre quarti centro | ||||||||||||||||||
Ritirato | 1965 | ||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
Attività di club[1] | |||||||||||||||||||
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Attività da allenatore | |||||||||||||||||||
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1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega Il simbolo → indica un trasferimento in prestito | |||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 18 febbraio 2013 | |||||||||||||||||||
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Roy Bish (Port Talbot, 20 ottobre 1929 – 8 novembre 2006) è stato un rugbista a 15 e allenatore di rugby a 15 gallese, già C.T. della Nazionale italiana negli anni settanta.
Biografia
Giovane tre quarti centro, nel 1948 fu selezionato per la nazionale studentesca del Galles, e più tardi entrò nell'Aberavon, club della cittadina natale di Bish.
Tra le esperienze internazionali di rilievo, figurano quella con la selezione mista Aberavon-Neath che affrontò un XV degli All Blacks durante il loro tour del 1953/54 (risoltosi in una sconfitta di misura 5-11).
Professore associato di educazione fisica presso l'allora Cardiff Training College, nel 1965 passò alla carriera tecnica e guidò il Cardiff RFC, da cui uscirono numerosi internazionali del livello di Maurice Richards, i fratelli Keri e Ken Jones e più avanti anche Gareth Edwards e Gerald Davies. Dopo aver guidato anche la squadra di rugby dell'Università di Oxford, a gennaio 1975 fu chiamato dalla Federazione Italiana Rugby per dirigere la nazionale[1].
Tra i primi atti da C.T., Bish organizzò un tour non ufficiale nel Regno Unito, che si risolse in una vittoria e due sconfitte, una delle quali, a Newcastle upon Tyne, contro l'Inghilterra U-23 per 13-29[2]). Per la sua attività e i suoi contributi apportati al rugby italiano Bish viene generalmente considerato tra gli innovatori dello stile di gioco della Nazionale, e tra coloro che tracciarono la strada per i tecnici a venire[2].
All'attivo di Bish anche un secondo posto nella Coppa FIRA 1975-76, con una sola sconfitta, contro la Francia, e con la vittoria di prestigio contro la Romania, all'epoca l'unica formazione continentale capace di battere i francesi e classificatasi due volte prima e sette volte seconda nelle precedenti nove edizioni del torneo.
Notevole fu anche la sconfitta di misura contro un XV australiano, a Milano nel 1976: all'Arena Civica gli azzurri, impegnati in un match non ufficiale contro gli Wallabies in tour, persero 15-16[3] dopo avere anche condotto il risultato.
Nel 1977 si dimise dall'incarico a seguito di disaccordi nati in seno alla Federazione, e passò ad allenare la Rugby Roma; nei primi anni ottanta guidò anche il Benetton.
In seguito, fu impegnato in progetti di promozione e di sviluppo in Italia, favorendo la collaborazione e la cooperazione tra club italiani, francesi (Tolone) e gallesi (Cardiff).
Morì l'8 novembre 2006, a 78 anni, nella sua città natale. Sia la stampa italiana che quella britannica diedero rilievo alla notizia della sua scomparsa[3][4].
Note
- ^ Remo Musumeci, Rugby: i campi sembrano orti (PDF), in l'Unità, 3 gennaio 1975, p. 10. URL consultato il 14 settembre 2021.
- ^ a b Ravagnani, pag. 379.
- ^ a b Valerio Vecchiarelli, È morto il tecnico Roy Bish. Ha guidato l'Italia e Roma, in Corriere della Sera, 9 novembre 2006. URL consultato il 14 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2015).
- ^ (EN) Pioneering coach Roy Bish dies, in Wales on Line, 9 novembre 2006. URL consultato il 14 novembre 2008.
Bibliografia
- Luciano Ravagnani, Pierluigi Fadda, Rugby. Storia del Rugby Mondiale dalle origini a oggi, 2ª ed., Milano, Vallardi, 2007 [1992], ISBN 88-87110-92-1.
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