Torraccio della Cecchina

Torraccio della Cecchina
Il torraccio della Cecchina in un'illustrazione del 1820 circa.
CiviltàRomana
UtilizzoSepolcro
EpocaII secolo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma Capitale
Amministrazione
EnteSovrintendenza capitolina ai beni culturali
Sito webwww.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/roma_antica/monumenti/sepolcro_cd_torraccio_della_cecchina
Mappa di localizzazione
Map
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Il Torraccio della Cecchina è un sepolcro romano, costruito nel II secolo d.C., che si trova al chilometro 9,200 di via Nomentana a Roma[1][2].

Etimologia

Il torraccio prende il nome dalla tenuta sita nella zona di via Nomentana presso la torre stessa di proprietà della famiglia Cecchini.[1] Altri vogliono che il nome derivi dalla famiglia stessa dei Cecchini.[2]

La torre è conosciuta anche come sepolcro di Spuntapietra o Spuntapiedi.[2]

Storia

In epoca medievale fu utilizzata come torre da guardia.[2]

Descrizione

In the strada Nomentana, illustrazione di Richard Wilson (1713–1782).

La tomba è a pianta pressoché quadrata[1][2] (m 5,50 x 5,80)[2] in laterizio. All'interno vi sono due camere secondo la moda del II secolo d.C.. La stanza al piano inferiore è un vestibolo con soffitto a volta a botte e con due finestre a strombatura.[1]

La stanza del secondo livello era destinata al culto dei morti. Vi si accedeva da una scala, di cui rimangono delle tracce, sita posteriormente alla tomba. Il sarcofago è in mattoni di due colori.[1] Ogni lato, tranne che il lato di nord-est semicircolare, si vedono delle nicchie dove si potevano porre i defunti.[2] La facciata è in mattoni rossi che si contrappongono ai mattoni gialli degli angoli e della trabeazione.[1] Inoltre vi è un vano ipogeo, illuminato da due finestre, a cui si accede dal vestibolo, con tre arcosoli .[1] La trabeazione, il frontone e l'iscrizione dedicatoria, verosimilmente sita tra le due finestre strombate, sono andate irrimediabilmente perse.[2] Viene ipotizzato un tetto a doppio spiovente posto sull'estradosso di una volta a vela con dei vuoti anulari per rendere la struttura più leggera, su questi ultimi sarebbero state poste delle tegole disposte alla cappuccina[2], ma si tratta di ipotesi dato che il tetto è crollato.

Il torraccio è da considerarsi un sepolcro a tempio.[2]

Collegamenti

È raggiungibile dalle stazioni Ponte Mammolo e Rebibbia.
Veduta della torraccia da Via Nomentana

Note

  1. ^ a b c d e f g Roma Tiburtina, Torraccio della Cecchina - Mausoleo.
  2. ^ a b c d e f g h i j Sovrintendenza, Sepolcro cd. Torraccio della Cecchina.

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Collegamenti esterni

  • Sepolcro cd. Torraccio della Cecchina, su Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  • Torraccio della Cecchina, Torraccio di Capobianco, Nomentum - Mentana, su Iter Conficere.
  • Torraccio della Cecchina - Mausoleo, su Roma Tiburtina.
  • Il torraccio della Cecchina, su Roma oltre le mura. URL consultato l'8 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
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